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La capacità di semplificare significa eliminare il superfluo in modo che sia la necessità a parlare.
--Hans Hofmann
Cos’è il linguaggio controllato
Il linguaggio controllato è una forma di scrittura semplificata. Si definisce controllato proprio perché si ottiene imponendo dei limiti alle infinite potenzialità delle lingue naturali. Una parola può avere più significati e non sempre il contesto aiuta a individuare subito quello giusto, soprattutto se anche le costruzioni sintattiche sono soggette a interpretazioni diverse.
È capitato a tutti di leggere manuali d’istruzioni tradotti in più lingue che invece di chiarire le idee le confondono ancora di più. Testi del genere fanno perdere tempo al committente, al traduttore e a maggior ragione a chi ne ha bisogno per eseguire delle operazioni precise in poco tempo.
Soprattutto in ambito tecnico, è importante saper esporre un tema complesso in modo semplice.
Le ambiguità e le incoerenze linguistiche possono significare ore di lavoro in più per un traduttore che lavora con strumenti CAT: se un’istruzione viene espressa più volte in modi diversi, ci saranno meno corrispondenze con la cosiddetta “memoria di traduzione”, il database con i lavori precedenti, e ne deriverà un lavoro più lungo e quindi più costoso per chi lo commissiona.
Ad esempio, possiamo trovare segmenti come questi, che di fatto vogliono dire la stessa cosa, ma sono espressi con parole diverse:
- Per il montaggio ripetere le operazioni di smontaggio nell’ordine inverso.
- Per il montaggio eseguire le operazioni nella sequenza inversa.
- Il montaggio si esegue nell’ordine inverso rispetto alle operazioni di smontaggio.
- Il posizionamento va eseguito seguendo l’ordine inverso delle operazioni.
- Per il montaggio ripetere le operazioni in senso inverso.
- Il montaggio si effettua compiendo nell’ordine inverso le operazioni.
Casi simili (purtroppo tutti reali e tratti dal corpus di documenti di un singolo cliente) comportano una spesa inutile per il cliente, infatti quelle frasi che potrebbero essere già nella memoria di traduzione dovranno essere ritradotte.
In poche parole, un testo ambiguo e incoerente va a incidere sulla produttività del professionista, sul portafoglio del committente, ma soprattutto sull’efficacia del prodotto finito.
La migliore soluzione a questo problema è per l’appunto l’uso di un linguaggio controllato, ma quale?
Esempi di linguaggio controllato
Esistono già diversi linguaggi controllati, creati per redigere testi che migliorano la leggibilità e/o la traduzione, sia assistita che automatica:
- Italiano Tecnico Semplificato (ITS), un progetto Com&TEC.
- Simplified Technical English (STE), della ASD (Aerospace and Defence industries Association of Europe);
- Français Rationalisé, della GIFAS (Groupement des Industries françaises aéronautiques et spatiales);
- ScaniaSwedish, lo svedese controllato della Scania;
- Controlled Chinese, dell’Istituto di Linguistica Computazionale ZHANG Qinlong;
- Controlled Language Authoring Technology (CLAT), dell’Istituto di Ricerche Informatiche tedesco;
- Simplified Technical Russian AVIAOK, azienda russa aeronautica specializzata nella costruzione di software;
- Español Técnico Simplificado, un progetto dottorale avviato presso l’Università di Bologna (DIT Forlì);
Dato che ogni lingua naturale ha le proprie peculiarità, ogni relativo linguaggio controllato avrà caratteristiche diverse, con due costanti:
- regole grammaticali semplificate e
- lessico limitato.
L’obiettivo è quello di ottenere univocità e coerenza, quindi a ogni parola corrisponderà un solo significato e si eviteranno tutte le costruzioni sintattiche che non siano immediatamente comprensibili.
L’inglese tecnico semplificato, il linguaggio controllato più noto
Il linguaggio controllato più diffuso è il Simplified Technical English (STE), creato alla fine degli anni settanta per facilitare la redazione di manuali di manutenzione in ambito aeronautico; non tutti i tecnici erano anglofoni e i manuali avevano uno stile di scrittura diverso, inoltre le ambiguità linguistiche erano un ostacolo anche per chi doveva tradurre la documentazione.
In un settore come quello aerospaziale sono in gioco vite umane e la chiarezza è una priorità. Per questo serviva uno strumento che uniformasse la lingua e azzerasse le incomprensioni.
Per questo, dalla collaborazione tra l’industria aerospaziale europea AECMA, (European Association of Aerospace Industries, oggi Aerospace and Defence Industries Association of Europe), e quella americana AIA, (Aerospace Industries Association of America), è nata la prima guida di inglese tecnico semplificato. Da allora, il personale tecnico (operai specializzati, tecnici di manutenzione, ecc.) di tutto il mondo possono usare una lingua chiara e precisa che permette di eseguire le procedure di manutenzione aeromobili senza esitazioni.
Oggi quella guida è conosciuta come ASD-STE100, una specifica internazionale divisa in due parti:
- le regole di scrittura riguardo l’uso di sostantivi, verbi, morfologia, sintassi e stile;
- una lista di parole approvate in base alla loro semplicità e frequenza d’uso.
Nell’aprile del 2021 la ASD ha pubblicato un aggiornamento della ASD-STE100, arrivato alla Issue 8. Questo aggiornamento mantiene la struttura del precedente documento, apportando però diverse misure di revisione (soprattutto alla seconda parte, quella dedicata al dizionario) e aggiungendo nuovi contenuti: una categoria sui termini miliari e ulteriori raccomandazioni generali sui false friends e le abbreviazioni latine.
Tra le altre novità: un elenco dei “most frequent errors” (che può essere usato come supporto per un veloce controllo durante e dopo la scrittura) e un diagramma di flusso che spiega come procedere nel caso di parole approvate o non approvate nel dizionario.
Caratteristiche e diffusione
Qualsiasi informazione contenuta in un testo scritto in Simplified Technical English deve essere:
- Precisa, il concetto viene espresso con esattezza.
- Completa, contiene tutti i dati necessari.
- Pertinente, si riferisce all’argomento di cui tratta.
- Concisa, esprime molto in poche parole.
- Credibile, deve essere convincente.
- Eloquente, esprime un concetto in modo chiaro.
- Inequivocabile, esprime un concetto in maniera univoca.
Questi principi si adattano in particolar modo a testi prescrittivi e molti settori tecnici ormai li seguono. Il punto di riferimento principale resta la specifica ASD-STE100 che permette di redigere i propri documenti con un linguaggio tecnico più chiaro e comprensibile a livello globale.
C’è un interesse crescente anche da parte del settore dei servizi linguistici che può sfruttarne i benefici con traduzioni assistite e automatiche più rapide, coerenti e meno costose.
Investire in semplicità, univocità e coerenza
Inserire il linguaggio controllato nella propria azienda rappresenta un investimento e come tale all’inizio richiederà un determinato periodo di tempo per impostare le regole da seguire, a cui seguirà una fase di studio perché redattori e traduttori imparino ad applicare il nuovo metodo di scrittura.
Sarà anche necessaria un’attività di manutenzione, cioè nel corso del tempo potremmo dover inserire dei termini nuovi e quindi aggiornare periodicamente le linee guida. Tuttavia, una volta acquisite le nuove regole, si potrà usufruire di uno strumento che velocizzerà in modo considerevole ogni fase del lavoro.
La lingua è uno strumento che deve essere adattato e reso efficiente in base al contesto in cui lo si usa. Il linguaggio controllato rappresenta una risorsa preziosa per una comunicazione efficace e produttiva, più comoda e conveniente per tutti.
Intervista a Daniela Zambrini, associate member di STEMG
Per approfondire meglio i vari aspetti di questo strumento così prezioso, e capire come utilizzarlo, abbiamo intervistato un’esperta del settore: Daniela Zambrini, associate member di STEMG dal 2014, il gruppo di lavoro incaricato della manutenzione della specifica ASD-STE100 (Aerospace and Defence Simplified Technical English). Daniela è Public Affairs Specialist per Alitalia e traduttrice freelance da oltre quindici anni, specializzata in settori come quello aerospaziale e della difesa, il trasporto aereo, la nautica e la logistica.
Dallo spazio al Simplified Technical English
Il suo primo approccio alla traduzione è avvenuto per caso quando era ancora all’università. Per diversi anni ha difatti collaborato con una ricercatrice traducendo articoli legati al diritto internazionale dello spazio e incentrati sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Ci racconta Daniela: “All’epoca non potevo immaginare che sarebbe diventato il mio campo di specializzazione, eppure in qualche modo il destino mi aveva già indicato la strada”.
Anni dopo, avendo coniugato una lunga carriera presso una compagnia aerea con l’attività di traduttrice freelance, si è imbattuta per caso in un articolo dedicato alla Specifica ASD-STE100 e ha voluto saperne di più: “Sono entrata in contatto con il presidente del gruppo di lavoro STEMG, Orlando Chiarello, invitandolo a partecipare come relatore alla conferenza di ProZ.com che ho organizzato a Pisa nel 2014. Mi sono appassionata alla materia, ho seguito il corso di certificazione online presso l’Università Telematica UniNettuno e poi sono stata ammessa al gruppo di lavoro STEMG in qualità di Associate Member”.
Ambiti di applicazione del linguaggio controllato
Parlando degli ambiti di applicazione, Daniela spiega che, nonostante la Specifica ASD-STE100 sia nata per le esigenze del mondo aeronautico, secondo le statistiche aggiornate della distribuzione, il 58% degli utenti appartiene ad altri settori, come automotive, nautica, dispositivi elettromedicali, informatica, logistica, telecomunicazioni, trasporto ferroviario, energia, ecc. e aggiunge: “I principi del Simplified Technical English sono utilizzabili per qualsiasi tipologia di documentazione tecnica. STE è inoltre un requisito per le specifiche S1000D e ATA ispec 2200”.
Una risorsa per le aziende, i primi passi da compiere
Applicare il linguaggio controllato nella propria documentazione tecnica può rappresentare la soluzione per chi vuole migliorare la redazione di manuali e schede tecniche, ma da dove cominciare?
Secondo Daniela, “è sicuramente possibile partire dalla documentazione già esistente e ipotizzare una riscrittura secondo i principi del linguaggio controllato. Tuttavia, non è un’operazione da sottovalutare. Redattori e traduttori tecnici devono poter lavorare in team con gli esperti della materia e del settore specifico e l’ideale sarebbe potersi anche confrontare con gli utenti finali”.
Magari una piccola azienda potrebbe decidere di creare un proprio elenco di regole per la redazione dei testi, proprio per facilitare la traduzione, senza adottare un linguaggio controllato vero e proprio, ma secondo Daniela non sarebbe una scelta conveniente: “Perché creare ex novo un elenco di regole quando esiste già un linguaggio controllato riconosciuto? STE non è solo un elenco di regole, è un linguaggio controllato con un suo dizionario che contiene un numero sufficiente di parole per poter esprimere qualsiasi concetto”.
Le prospettive in Italia
Sempre più aziende italiane si rivolgono a linguisti e copywriter per produrre contenuti ottimali che vadano dritti al punto; tuttavia sono ancora in poche quelle che scrivono testi pensati per la traduzione, una fase fondamentale della catena di valore per qualsiasi azienda che voglia inserirsi nel mercato globale.
Sembra però che stiano nascendo delle iniziative promettenti, difatti Daniela ci informa che nel 2016 l’Associazione italiana per la comunicazione tecnica (COM&TEC) ha pubblicato il manuale “ITS Italiano Tecnico Semplificato” redatto dalla ricercatrice Ilaria Gobbi.
Rendersi insostituibili con una specializzazione d’alta quota
A chi vuole approfondire la conoscenza del Simplified Technical English, Daniela consiglia di richiedere una copia gratuita della Issue 8 della Specifica, compilando il modulo sul sito ufficiale di ASD-STE 100 e sottolinea: “Sebbene vi siano in rete molte aziende che pubblicizzano opportunità di formazione, solo i membri del gruppo STEMG possono erogare corsi in aula con rilascio di certificazione, mentre l’unico ente accreditato da ASD per la formazione certificata online è l’Università Telematica UniNettuno”.
Quando abbiamo chiesto a Daniela quali vantaggi le ha portato la conoscenza approfondita del Simplified Technical English e delle sue regole, ha risposto: “Senza dubbio lo studio approfondito della Specifica e l’appartenenza allo STEMG mi ha offerto molte opportunità di lavoro con clienti, diretti e tramite agenzie, che utilizzano la Specifica per la redazione di documentazione tecnica, soprattutto nel campo dell’aerospazio e della difesa”.
Ci sono anche dei vantaggi indiretti, infatti chi lavora per anni con il linguaggio controllato, come Daniela, sviluppa una forma mentis indispensabile per la traduzione tecnica, tesa a mettersi sempre nei panni del lettore/utente e assicurarsi a tutti i costi che il testo sia chiaro, inequivocabile, privo di fraintendimenti, sottintesi e ambiguità.
Raggiungere la semplicità però non è così scontato, per questo è importante non improvvisarsi e acquisire la giusta consapevolezza prima di prendere i comandi. Come dice Daniela: “Scrivere utilizzando un linguaggio controllato non è affatto semplice. Mi piace citare Nathaniel Hawthorne: ‘Easy reading is damn hard writing!’”.
Link per approfondimenti
- Un ottimo esempio di 10 regole per un linguaggio controllato, sviluppate dall’esperto di localizzazione Uwe Muegge: http://www.muegge.cc/controlled-language.htm
- Per richiedere una copia gratuita della Issue 8 della specifica ASD-STE100: http://www.asd-ste100.org/request.html
- L’elenco dei linguaggi controllati è tratto dalle slide della ricercatrice Ilaria Gobbi: http://www.academia.edu/26307353/LINGUAGGI_CONTROLLATI_E_SEMPLIFICATI_ITS_E_PROGETTI_SIMILI
- Per una formazione certificata online sull’Inglese Tecnico semplificato: https://www.uninettunouniversity.net/it/asd-ste100.aspx
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