
Quando si sviluppa software, si parte quasi sempre dall’inglese, per poi scommettere sulla localizzazione per raggiungere gli altri mercati. Nel caso dello spagnolo, che è un mercato molto esteso e diversificato, la cosa più comune è localizzare il programma in tre varianti linguistiche:
- dall’inglese allo spagnolo per la Spagna (es_ES)
- nello spagnolo per l’America Latina (es_LA)
- nello spagnolo degli Stati Uniti (es_US)
Spesso si aggiunge lo spagnolo del Messico o dell’Argentina, oppure si traducono nella versione locale di altri paesi ispanofoni i contenuti di marketing, ma non si adattano i testi del software o della documentazione.
Con l’emergere di nuove esigenze sul mercato, sempre più sviluppatori locali partoriscono idee innovative e competitive per soddisfare gli imprenditori nazionali.
Un esempio di questo è Wink, una banca online che, fra l’altro, permette di aprire conti in dollari e colón (la valuta del Costa Rica), prelevare denaro dal proprio conto PayPal per 4 dollari di commissione fissa e usare il conto per accumulare risparmi.
L’app mobile Wink è sviluppata in Costa Rica e lo spagnolo del Costa Rica è la sua lingua originale.
Dal punto di vista della localizzazione, questa è un’ottima opportunità per valutare le aspettative di questo pubblico e riconoscere alcune delle peculiarità da tenere in considerazione se si vuole adattare con successo un prodotto al mercato costaricense.

La ricetta tipica per una localizzazione e traduzione “tica”
L’uso di vos, anche in un contesto formale
Wink è un prodotto innovativo e quindi cerca di fare la differenza rispetto alle banche tradizionali. Quando si apre l’app per la prima volta, ci si rende conto che Wink dà del “vos”, più informale, come si usa in Costa Rica.
È un fatto curioso, perché l’aspettativa dell’utente è che un istituto bancario sia formale e si rivolga a lui usando “usted” (lei) oppure “tú” (se si tratta di un’app internazionale).
Una banca tradizionale di solito riflette un’immagine di affidabilità e di fiducia. Nel caso di Wink, l’uso del “vos”, più informale, mi ha fatto pensare che le persone dietro questo prodotto fossero giovani e intraprendenti, ma che forse avevano una struttura meno robusta e sicura.
Queste prime impressioni non sono del tutto negative, poiché un team di sviluppo giovane e visionario è ciò che serve per progettare un’applicazione moderna, agile ed economica che comprenda le esigenze di un utente più specifico.
L’uso del “vos” rappresenta il profilo dell’utente target: in questo caso, una persona altrettanto intraprendente, che svolge attività economiche all’estero e che ha familiarità con questo tipo di servizi finanziari online.
L’uso dei saluti e dei termini del Costa Rica
Wink usa i tipici saluti costaricani per avvicinarsi agli utenti; fra questi: “pura vida” per dire “ciao” e “grazie”.
Il termine “compas”, che in Spagna sarebbe l’equivalente di “colega”, “amigo” o “compañero”.
La carta d’identità, NIF o DNI in Spagna, in Costa Rica è nota come “cédula”.
Lo spanglish del Costa Rica
L’uso indovinato dei termini in inglese. Se è vero che i latini adottano gli anglicismi più facilmente degli spagnoli, ogni paese o regione usa termini diversi più spesso di altri; pertanto, inserire questi termini nella localizzazione spagnola per l’America Latina può essere molto complesso.
“Irse de ride a un destino turístico”, ad esempio, è un’espressione tipica dello spagnolo costaricense.
Un’eccezione a questo punto sarebbe la parola “selfie”, che è riconosciuta e accettata dalla maggior parte degli ispanofoni, Costa Rica compreso.
Ci saranno poi ancora decine di aspetti da scoprire, tutti preziosi dal punto di vista della localizzazione. Questo caso di studio serve solo come riferimento per visualizzare la diversità tra le regioni e i paesi dell’America Latina, spesso difficile da spiegare anche da parte degli stessi esperti.
Difatti, le persone sono generalmente portate a sottovalutare la difficoltà di costruire testi che risultino davvero naturali per l’utente/destinatario. Non mettiamo in dubbio che un madrelingua sia in grado di capire perfettamente se un messaggio è formulato in maniera naturale oppure “suona male” qualunque sia il suo lavoro. Non si può dare però per scontata la capacità di spiegare perché e, di conseguenza, produrre o modificare il testo con le caratteristiche necessarie.
Pensa all’ultima volta che hai incontrato qualcuno che, da straniero, stava imparando la tua lingua e ti sei trovato a correggerlo con un “questo non si può dire, anche se non so bene perché...”. Nel settore della traduzione, passiamo anni a studiare ed esercitarci per risolvere queste sfide linguistiche nella maniera più efficace. Sono infatti aspetti che passano inosservati se il lavoro è fatto bene, ma che generano sfiducia se non derisione da parte dell’utente se incorriamo in un errore.
In conclusione, se vuoi localizzare un software o un prodotto web puoi sicuramente partire dai punti che abbiamo menzionato in questo articolo e fare del tuo meglio per adattarli al mercato che ti interessa.
Se poi hai lo scopo di far vivere all’utente un’esperienza nativa, se il budget lo permette, non puoi prescindere dal rivolgerti a un madrelingua professionista del settore, o se non sai come trovarne uno, a un’agenzia che grazie alla sua rete di collaboratori sparsi in tutto mondo potrà occuparsi del progetto per te.
Se sei a conoscenza di altri esempi o casi di studio da prendere in considerazione, condividili nei commenti. Rispondendo alle tue domande potremo essere utili anche a tutti gli altri professionisti che si stanno cimentando nella localizzazione.
E se tu stesso devi localizzare la tua app per un mercato estero, cosa aspetti? Ti aiutiamo qui: contattaci.