Piattaforme video e sottotitoli

...o come ottimizzare i tuoi video aziendali

Ragazza cinema sottotitoli

L’importanza dei sottotitoli

“Un video può essere perfetto in termini di contenuti, ma necessita di sottotitoli per catturare l’attenzione di un pubblico più vasto”.

Avevamo già parlato dell’importanza dei sottotitoli in un video: non solo lo rendono più accessibile al pubblico di arrivo, ma contribuiscono anche a una migliore indicizzazione sui motori di ricerca e a un posizionamento ottimale tra i risultati.

Non a caso proliferano ormai le piattaforme social e video-first dove l’impostazione “audio disattivato” è di default. Questo dimostra fino a che punto i nuovi mezzi di comunicazione si affidano all’importanza dei sottotitoli, strumento silenzioso ed efficace per arrivare dritti al pubblico.

I sottotitoli, infatti, rappresentano un motivo in più per restare incollati allo schermo quando si è impossibilitati ad ascoltare direttamente il contenuto audio. Questo può rivelarsi un dato utile in termini di business, così che, se lo scopo è diffondere il video per un pubblico internazionale, si dovrebbe valutare seriamente l’idea di sottotitolare i propri video e tradurre successivamente i sottotitoli ottenuti.

Per farlo, bisogna considerare che c’è un’infinità di strumenti esistenti, anche se le metodologie impiegate per farlo restano fondamentalmente due.

Come caricare i sottotitoli

Inserire sottotitoli creati “manualmente”

Questa modalità richiede un certo dispendio di tempo, l’impiego di software specifici e ovviamente una buona dose di competenza in materia di scrittura. Non si tratta infatti solo di “sbobinare” una serie di parole ed espressioni, ma significa trascrivere e sincronizzare i sottotitoli con i dialoghi degli oratori e correggere eventuali passaggi poco chiari in un contesto scritto.

Si può partire da una trascrizione dell’audio generata automaticamente con strumenti come Amberscript per non dover scrivere tutto il testo a mano, ma la quantità di revisioni e adattamenti necessari rimane ingente.

Bisogna far coincidere i sottotitoli al labiale degli oratori, curare il timing, tener conto della comparsa di altre scritte già previste nel video (come didascalie, titoli di coda, ecc.) ed eventualmente capire come sfruttare lo spazio a disposizione, considerare il limite dei caratteri per riga o ancora gestire correttamente possibili sovrapposizioni vocali degli oratori.

Il vantaggio è che questo processo lungo e faticoso ci permette di garantire un’esperienza altrettanto viva e coinvolgente anche a chi non sta utilizzando l’audio e deve contare sui sottotitoli per poter seguire il video. Rivolgendoci a un’agenzia specializzata nella stesura dei sottotitoli possiamo ottenere tutti i vantaggi del caso risparmiandoci le insidie relative, senza parlare del vantaggio di poter ottenere sottotitoli “cuciti su misura” in più lingue per raggiungere un pubblico molto più ampio.

Nel caso in cui si decida di tradurre i contenuti in una o più lingue, infatti, bisognerà poi procedere con la traduzione e la sincronizzazione dei sottotitoli tradotti. A meno che non si tratti di video apertamente amatoriali, in questi casi è sempre auspicabile affidarsi a un professionista.

Generare automaticamente i sottotitoli

La trascrizione (generalmente) automatica del contenuto di ciò che viene pronunciato nel video si definisce “closed caption”.

Nell’accezione usata in questo articolo, le closed caption sono sottotitoli meno “raffinati”, il cui obiettivo è dare una riproduzione fedele dell’audio in forma testuale. Fanno bene il loro lavoro se semplicemente riportano quanto è detto, senza pretesa di aiutare attivamente la comprensione come è invece il caso dei sottotitoli veri e propri.

Questa operazione si realizza attraverso appositi software, spesso direttamente integrati nelle piattaforme video, che, basandosi anche sull’intelligenza artificiale, sfruttano il riconoscimento vocale per effettuare una trascrizione in tempo reale. Su alcune piattaforme è poi possibile effettuare modifiche al testo generato anche se, come detto, non ci dobbiamo preoccupare in questo caso di adattare il testo a particolari esigenze comunicative, potendoci accontentare di correggere eventuali errori di trascrizione.

Facendo un passo oltre, piattaforme come YouTube permettono di affidarsi a una machine translation direttamente collegata alla piattaforma, che traduce simultaneamente il contenuto delle closed caption e garantisce una sincronizzazione ottimale con le immagini.

“Benissimo” starai pensando, “non mi resta che caricare i miei video su una piattaforma simile e il gioco è fatto”. Una notizia buona e una cattiva per te. Quella buona è che, sì, tecnicamente può essere sufficiente fare così. Quella cattiva è che, trattandosi pur sempre di intelligenza artificiale ed essendo un processo ancora in via di sviluppo, nella maggior parte dei casi i risultati possono difficilmente ritenersi soddisfacenti. Parlando di video aziendali, poi, dove il messaggio che si comunica è più complesso di una semplice chiacchiera da bar, è meglio fare doppiamente attenzione.

How-to: i sottotitoli sulle principali piattaforme video

Non tutte le piattaforme online di diffusione e condivisione video permettono di visualizzare i sottotitoli con la stessa facilità. Le modalità percorribili su ciascuno dei giganti del settore sono infatti più o meno flessibili, anche se una cosa che li accomuna tutti è il continuo lavoro di sviluppo e miglioria di sottotitoli e closed caption. Il capofila, e non poteva essere diversamente, è YouTube.

Come caricare sottotitoli su YouTube

Chi lavora con YouTube si trova sicuramente avvantaggiato per quanto riguarda la creazione dei sottotitoli per i propri contenuti. La piattaforma si dedica da tempo alla questione ed è sicuramente una tra quelle che offrono più opzioni per quanto riguarda l’inserimento e la gestione tanto dei sottotitoli quanto delle closed caption.

È tra le poche a sfruttare direttamente la tecnologia di riconoscimento vocale, con risultati discreti per una decina di lingue (quelle maggiormente diffuse), quando le tematiche affrontate sono relativamente semplici e le parlate non presentano particolari influenze regionali.

Per le lingue restanti, il consiglio è quello di inserire manualmente i sottotitoli ed evitare di impiegare un’eternità a correggere errori di trascrizione, ortografia e grammatica.

Una volta caricato il video sulla piattaforma, infatti, l’utente ha l’opportunità di modificare i sottotitoli proposti dal software andando alla sezione Gestione video > Modifica > Sottotitoli/CC, il tutto ovviamente dopo aver impostato la lingua dei contenuti. Una volta apportate le modifiche necessarie, basta confermare e salvare. Qui puoi trovare la relativa guida passo passo.

Per la traduzione dei contenuti in un’altra lingua, è sufficiente effettuare la stessa procedura impostando quella lingua nella fase iniziale, anche se, come già segnalato, la traduzione generata automaticamente difficilmente darà risultati apprezzabili.

Concretamente, infatti, quando il proposito del video è aiutare l’azienda a raggiungere e farsi conoscere da un pubblico internazionale e in varie lingue, si rende necessario un lavoro non solo di traduzione ma anche di adattamento del messaggio per non generare più confusione che altro.

Come caricare sottotitoli su Dailymotion

Il secondo sito al mondo di pubblicazione di video è già un gradino sotto rispetto al leader sulla questione dei sottotitoli. Dailymotion permette all’utente di scegliere la lingua nella quale si vogliono inserire i sottotitoli e di allegarli sotto forma di file precedentemente creato con programma apposito. In alternativa, la piattaforma è anche provvista di un editor in cui è possibile aggiungere manualmente i sottotitoli e sincronizzarli con le immagini.

Non è incluso, però, l’uso di closed caption. Questo dato può far storcere il naso ai creatori di video non professionali o comunque non commerciali, siccome per questi scopi la generazione automatica di closed caption resta un buon punto di partenza per migliorare l’accessibilità del video nella propria lingua madre.

Per gestire i sottotitoli su Dailymotion occorre andare alla pagina del video caricato e cliccare sulla piccola icona a forma di matita in basso a destra per visualizzare le informazioni e le impostazioni del video. A questo punto non resta che cliccare su “Sottotitoli” e da qui scegliere se caricare un file sottotitoli o aggiungere autonomamente i sottotitoli con l’editor. Come per YouTube, ti lasciamo qui il link alla guida.

Come caricare sottotitoli su Facebook

In un periodo in cui le iniziative di sensibilizzazione e inclusione assumono grande valore, persino le principali piattaforme social, dove i video non sono necessariamente la priorità assoluta, hanno rapidamente provveduto all’aggiunta di didascalie e sottotitoli per favorire una maggiore accessibilità dei loro contenuti.

Non solo.

Con le impostazioni di default, su Facebook ogni video è riprodotto inizialmente in muto e sta all’utente attivare l’audio se gli interessa e le circostanze lo permettono.

Questo significa che la maggior parte degli utenti riproduce molto spesso i video senza audio, focalizzando tutta l’attenzione sulle immagini e i sottotitoli eventualmente presenti, che assumono perciò un ruolo decisivo. Diventano insieme alle immagini l’elemento cardine per la comprensione del contenuto audiovisivo.

Facebook ha abilitato le closed caption per i propri contenuti multimediali, tuttavia questa funzione è disponibile senza vincoli solo in inglese (US) e per gli utenti che gestiscono una pagina aziendale. Negli ultimi tempi sono apparsi i primi esperimenti anche in altre lingue, incluso l’italiano, il che ci fa pensare che qualcosa stia bollendo in pentola e che presto potremo usufruirne anche nella nostra e in varie altre lingue.

In generale, i gestori di pagine aziendali hanno l’opportunità di aggiungere sottotitoli e closed caption ai loro video dopo averli caricati e aver selezionato la lingua dei contenuti, e segnaliamo che anche su Facebook c’è la possibilità di revisionare i propri sottotitoli prima di caricarli definitivamente.

Come caricare sottotitoli su Instagram

Anche Instagram si è prodigato per dare ai suoi utenti l’opportunità di guardare video silenziosamente e senza perdersi nulla di ciò che viene detto. In questo caso, la funzione è limitata alle sole IGTV, speciali contenuti gestiti da un’app integrata all’interno della piattaforma che funziona indipendentemente dalle famose Instagram Stories.

Per attivare i sottotitoli bisogna andare nelle impostazioni di Instagram, fare clic su Account > Sottotitoli > Sottotitoli generati automaticamente, caricare il video IGTV e attivare “Sottotitoli generati automaticamente” nelle impostazioni avanzate.

Anche in questo caso la generazione delle closed caption non è perfetta e la qualità ottenuta dipende molto dalla comprensibilità delle parole pronunciate e dalla capacità dell’intelligenza artificiale di trasformare i suoni in forma scritta. Pare che questa funzionalità verrà inoltre rilasciata in più lingue, così da fornire anche una versione tradotta dei sottotitoli autogenerati.

I nuovi giganti: Come caricare sottotitoli su TikTok e Twitch

Neanche la più giovane delle piattaforme social, TikTok, ha ancora pensato a includere direttamente closed caption e sottotitoli a propri video, se non in modo manuale, nonostante l’alto grado di personalizzazione dell’app per quanto riguarda contenuti, velocità di riproduzione, durata, effetti, filtri.

Esistono, tuttavia, diverse app come Clips (puoi trovare più informazioni qui e la pagina di prodotto qui) che includono una serie di opzioni per modificare ulteriormente i contenuti da caricare sulla piattaforma, tra queste la generazione automatica di closed caption.

Nel caso di Twitch, grande piattaforma di livestreaming soprattutto per gli appassionati di eSports, l’uso di closed caption è a tutti gli effetti la principale strategia di sottotitolaggio.

La piattaforma permette anche di guardare contenuti on-demand, pertanto è chiaro che resta l’alternativa di inserire da prima i sottotitoli nel video da caricare, ma essendo una piattaforma popolare per la fruizione “live”, i sottotitoli sono soprattutto necessari in tempo reale. Qui è spiegato come configurare le closed caption dalle impostazioni del sito.

Come gestire sottotitoli in video aziendali

Quando si parla di video aziendali i contenuti hanno sempre un ruolo critico, considerato che ogni messaggio condiviso pubblicamente impatta direttamente la percezione che il pubblico ha dell’azienda e dei suoi prodotti o servizi.

Nei video aziendali la comunicazione deve essere fluida, scorrevole, impeccabile: non c’è margine d’errore. Non si può rischiare di dare un’impressione approssimativa o poco professionale, tantomeno ci si può permettere di perdere un utente che, notando un errore o non riuscendo a comprendere un contenuto per via di esso, scrolla immediatamente la pagina per passare al video successivo.

Soprattutto nel caso di comunicazione a scopo educativo o pubblicitario, per ottenere un certo effetto nel lettore, diventa indispensabile prestare molta attenzione al contenuto di ciò che si comunica e al tono di voce utilizzato.

Cosa non fare

A questo punto dovrebbe essere chiaro. I sottotitoli possono migliorare di molto l’interattività e l’engagement dei tuoi video, ma non c’è nessuna pistola puntata alla tempia. Se decidi che questa non è una priorità per l’azienda, va benissimo, l’importante è non incappare in lavori fatti male che potrebbero, al contrario, avere un impatto negativo sulla tua immagine corporativa.

Le cose da non fare in ultima analisi sono due. Da un lato, devi evitare di pubblicare sottotitoli generati a macchina senza una revisione previa o, peggio, con una revisione compiuta da qualcuno che non sa dove guardare per individuare le correzioni necessarie.

Dall’altro, ti consigliamo spassionatamente di non avviare un’iniziativa di sottotitolaggio allocando “alla cieca” tempo e risorse economiche prima di essere sicuro che chi se ne incaricherà, risorsa interna o fornitore che sia, abbia le carte in regola per concludere il progetto con successo.

E se oltre a questo vuoi poter disporre di sottotitoli in varie lingue, allora non puoi prescindere dal cercare un partner professionale che si occupi della gestione di questa attività.

Quando si parla di traduzione audiovisiva, infatti, si passa a un gradino superiore di complessità, e diventa solo controproducente improvvisarsi sottotitolatori o traduttori.

Considerando che i risultati delle closed caption tradotte con machine translation sono ancora limitati alle principali lingue europee, e sempre nell’ipotesi in cui i temi affrontati nei video siano abbastanza semplici da poter usare strumenti automatici, resta il rischio di ottenere un risultato poco soddisfacente e “risparmiare” solo sulla qualità del lavoro. Questo campo della traduzione viene tuttora considerato un dominio di ricerca complesso in quanto il testo audiovisivo rappresenta una tipologia testuale a sé stante e gli adattamenti necessari sono ad oggi fonte di dibattito.

Oltre a dover trasferire il contenuto espresso nella lingua di partenza, infatti, un bravo traduttore audiovisuale si occupa anche di scegliere le parole adatte all’eventuale strategia aziendale adottata, si assicura che la comunicazione sia perfetta sul piano linguistico e grammaticale, tiene in considerazione l’inter-relazione tra l’elemento iconico e quello verbale ed effettua un “salto di codice” dalla lingua parlata a quella scritta, riproducendo allo stesso tempo un’illusione di oralità.

Lo so, suona complicato, e questo perché lo è anche a livello pratico. Adesso che sei messo in guardia sulle cose da non fare, ecco apparire la luce in fondo al tunnel. Vediamo quali sono le cose da fare.

Cosa fare

Partiamo dal caso più semplice.

Se vogliamo sottotitolare un video italiano per un pubblico italiano su YouTube, può avere senso valutare l’uso delle closed caption generate automaticamente e magari affidarci per scrupolo a un revisore che controlli ortografia e grammatica. Resta ovviamente l’opzione di inserire i sottotitoli manualmente, con tutti i vantaggi di cui abbiamo già detto, e qui l’appoggio di un professionista può far risparmiare ore di lavoro e soldi persi in conseguenza di errori.

Se il fine non è quello di divulgare il video tramite YouTube (video riservati alla propria pagina web, materiale offline da condividere coi clienti, ecc.), ma si vogliono comunque generare automaticamente le closed caption, esistono delle alternative valide a disposizione come VEED.IO e Kapwing, che permettono di generare automaticamente le closed caption sia caricando il video al momento che incollando l’URL di un video già disponibile online.

Se, al contrario, si vuole inserire la propria versione di sottotitoli, resta l’opzione di partire da un software di sottotitolaggio come Aegisub, VLC, VisualSubSync, da scaricare, o Amara, online.

In questo caso, chi si occupa della stesura deve essere in grado di produrre un testo leggibile, chiaro e diretto, ma che soprattutto raggiunga l’efficacia comunicativa adeguata al contesto di riferimento. Le modifiche che i professionisti del settore gestiscono includono la sincronizzazione ed eventuali riformulazioni testuali nel caso in cui il video presenti regionalismi o forme dialettali, intercalari tipici della lingua orale, errori di pronuncia, ripetizioni, prolungamenti e blocchi o pause evitabili nel testo scritto.

Può sembrare un lavoro fattibile, ma se non si ha dimestichezza con la gestione dei programmi, dei tempi e delle regole di sottotitolaggio si rischia di fare una gran confusione e sprecare una grande quantità di tempo inutilmente. Il nostro consiglio è quello di compiere una decisione chiara ed evitare mosse approssimative e “quick-fix”. Se consideri che ai tuoi fini le closed caption siano sufficienti, impiega uno dei software di cui abbiamo trattato e comincia a vedere i primi risultati velocemente e con poca fatica.

Se invece hai deciso di regalare al tuo pubblico dei sottotitoli veri e propri, e magari vuoi averli in 2-3 lingue per aumentare esponenzialmente l’audience dei tuoi video, mettiti in contatto con noi o con il tuo partner di fiducia in materia di servizi linguistici.

Business developer, project manager, traduttore sportivo, pallavolista. Laureato in Management internazionale, collabora con Qabiria dal 2020.
Proveniente dall’Università per stranieri di Perugia, Federico ha svolto uno stage presso Qabiria nel 2021, proseguendo la collaborazione anche oltre, finché non ha trovato un impiego come project manager in un’altra agenzia di traduzioni.

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