Che cos’è il medical writing

Che cosa fa un medical writer, quali competenze ha e dove trovarne uno

Medical writer

Ringraziamo la Dottoressa Nàdia Llavero Muñoz, Quality Coordinator UICEC del Bellvitge Biomedical Research Institute per la collaborazione nella stesura dell’articolo.

Chi non ha mai cercato su Google i sintomi di una malattia o di un disturbo? Esercizio pericoloso, soprattutto per chi soffre di ipocondria…

Scherzi a parte, è pericoloso perché non tutte le informazioni mediche disponibili online vengono scritte da professionisti competenti a livello scientifico.

In realtà, esiste un profilo professionale che dovrebbe occuparsi della redazione e della comunicazione di tutti i dati e le informazioni mediche, cliniche e scientifiche: è il medical writer o redattore medico.

Che cos’è il medical writing

Il medical writing è la branca della comunicazione scientifica che si occupa dei testi scritti che riguardano argomenti medici e clinici.

Il medical writer è dunque il professionista che combina l’arte della scrittura con il rigore del metodo scientifico. Preferibilmente dovrebbe avere una formazione in ambito scientifico, a garanzia di un uso controllato e preciso della terminologia medico-scientifica. Dovrebbe anche avere familiarità con le fonti bibliografiche disponibili, poiché la ricerca è uno dei punti indispensabili per una buona scrittura scientifica.

Un’ottima introduzione al medical writing si trova in un’intervista all’ex presidente della EMWA, l’associazione europea dei medical writer, la dottoressa Helen Baldwin. Il video è in inglese, ma si possono attivare i sottotitoli automatici in italiano.

Nel video la dottoressa Baldwin definisce il medical writing come “la produzione di documentazione medico-scientifica da parte di un redattore specializzato”, il medical writer appunto.

Nell’utile opuscolo intitolato “A Career Guide to Medical Writing”, la EMWA individua due estremi all’interno dei quali si muove il medical writer:

A un estremo dello spettro si trovano le medical communications, cioè la creazione di materiali scritti, audiovisivi, orali e online che hanno a che fare con la medicina e la salute in generale.

All’altro estremo sta il regulatory writing, cioè la scrittura normativa, che generalmente copre i documenti coinvolti nel processo di ricerca, sviluppo e commercializzazione di un farmaco o di un dispositivo medico: dai documenti a livello di sperimentazione clinica (protocolli, rapporti di studio, aggiornamenti annuali sulla sicurezza, ecc.) fino a quelli di marketing.

Che cosa fa un medical writer

All’interno di questo spettro un medical writer può occuparsi di:

  • testi promozionali o pubblicitari di farmaci o altri prodotti legati alla salute
  • testi per la formazione dei professionisti della medicina e della salute
  • pubblicazioni legate allo sviluppo di farmaci o di procedure, quali presentazioni, articoli per riviste, poster, ecc.
  • documenti di accompagnamento di prodotti farmaceutici o altri prodotti terapeutici
  • siti web legati alla medicina e alla salute
  • monografie
  • relazioni di congressi o convegni
  • abstract di articoli scientifici
  • articoli scientifici

I testi possono essere rivolti a un pubblico generale, oppure ai professionisti della salute (medici, sanitari o ricercatori) e ai professionisti dell’industria farmaceutica o biotecnologica.

Molti dei documenti della categoria regulatory writing vengono designati con i loro acronimi inglesi:

  • CSP (Clinical Study Protocol)
  • CSR (Clinical Study Report)
  • CTD (Common Technical Document)
  • RMP (Risk Management Plan)
  • ICF (Informed Consent Form)
  • IB (Investigator’s Brochure)
  • SAEs (Serious Adverse Events)
  • IMPD (Investigational Medicinal Product Dossier)
  • PIP (Paediatric Investigation Plan)

Spesso si confonde il medical writer con il redattore scientifico tout court. La differenza è che il medical writer si concentra sui temi legati alla medicina e alla salute, mentre un redattore scientifico può spaziare in vari ambiti. Di fondo, entrambi dovrebbero scrivere tenendo al primo posto la chiarezza, la precisione e la verità scientifica.

Quali competenze ha un medical writer?

Come si è visto, la documentazione prodotta da un medical writer può essere molto varia a seconda del settore a cui fornisce i suoi servizi e il pubblico di destinazione: documentazione per la presentazione alle agenzie di regolamentazione, articoli per riviste scientifiche, protocolli e rapporti richiesti nella ricerca clinica, poster per presentazioni a conferenze, opuscoli informativi per i pazienti, articoli per blog o siti web con contenuti medici o sanitari, ecc.

Un buon redattore medico deve perciò saper scrivere su diverse aree della salute e avere la flessibilità sufficiente per poter lavorare su progetti molto diversi fra loro.

A livello di ricerca clinica, un medical writer può svolgere le sue funzioni al momento della scrittura del protocollo di sperimentazione, del foglio informativo per il paziente e del consenso informato, per poi contribuire anche alla redazione del rapporto dei risultati e infine alla scrittura di un articolo relativo a questa sperimentazione in una rivista scientifica.

L’importanza della pubblicazione è evidente, poiché a livello legislativo la ricerca che non viene pubblicata non esiste. La pubblicazione dei risultati ottenuti, che siano favorevoli o meno allo studio, è un requisito etico e obbligatorio della ricerca.

Per poter scrivere di medicina o di scienza in modo competente, chiaro, professionale e preciso, il medical writer:

  • conosce la lingua in cui scrive in modo approfondito (la sua lingua madre, ma anche l’inglese, dato che la maggioranza dei testi medici si scrive inizialmente in inglese)
  • comunica in modo chiaro, conciso e accurato
  • conosce e segue gli standard dei documenti da redigere
  • rispetta le scadenze (spesso stringenti e inamovibili) e i vincoli del progetto e sa adeguare il suo ritmo di lavoro alla pianificazione attesa
  • conosce i fondamenti scientifici del campo che tratta
  • conosce le basi della statistica
  • sa archiviare e organizzare documentazione complessa (con aggiornamenti, varianti, correzioni, ecc.)
  • sa usare strumenti digitali di gestione dei riferimenti bibliografici (EndNote, Reference Manager, Zotero, ProCite, ecc.)

Un’altra presentazione della dottoressa Helen Baldwin della EMWA chiarisce quali sono le caratteristiche, abilità e competenze auspicabili in un medical writer:

Chi dovrebbe fare il medical writer? Un medico o un linguista?

A questo punto sorge spontanea una domanda: chi dovrebbe diventare medical writer? Un medico prestato alla letteratura (scientifica) o un linguista prestato alla scienza?

Non esiste una risposta certa, ma il mercato dà qualche indicazione in merito.

In Italia la professione del medical writer non è regolata, né esistono associazioni che difendono gli interessi della categoria, a differenza di altri paesi.

Sul mercato del lavoro sono sempre più numerose le offerte di medical writer, comunicatore scientifico, redattore scientifico o redattore medico. Nelle offerte che abbiamo consultato si richiede spesso una laurea in una disciplina scientifica o legata alla salute (Medicina, Biologia, Farmacia, ecc.)

La retribuzione media dei medical writer che si evince dalle offerte sul mercato rende questo profilo più appetibile ai linguisti formati in ambito scientifico, piuttosto che ai laureati in materie scientifiche formati in ambito linguistico, i quali generalmente possono ambire a posizioni meglio pagate.

D’altro canto molti specialisti ritengono che sia più facile per un laureato in materie umanistiche colmare le lacune scientifiche che non viceversa. Visto il modo in cui si esprimono molti medici, è difficile dar loro torto.

Il percorso per diventare medical writer non è comunque univoco. È una professione a cui si può arrivare in vari modi. Come sottolinea Laura Gatti, Consulente senior di marketing e comunicazione nel breve articolo “Diventare un medical writer, formazione e apprendistato”,

“Formare un medical writer è una sfida: occorre che sappia individuare il messaggio più significativo dei dati raccolti e sia in grado di descriverlo e rappresentarlo in modo convincente ma deve possedere le soft skill per gestire la pressione di tutto il team e la capacità di tenersi al passo con la regolamentazione del settore. È praticamente impossibile che un individuo possieda nativamente tali competenze che per la maggior parte devono essere acquisite e affinate."

Per questo nella formazione di un medical writer è imprescindibile il mentoring, o quanto meno un periodo di apprendistato presso una società di creazione di contenuti scientifici.

Perché è necessario affidarsi a un medical writer

Quando cerchiamo contenuti medici online abbiamo alte aspettative in merito all’affidabilità e all’accuratezza delle informazioni. Questa necessità di accuratezza dovrebbe riflettersi nell’esigenza di affidare tali contenuti a professionisti esperti.

Non soltanto le aziende, ma anche i professionisti che generano informazioni scientifiche e hanno bisogno di diffonderle in modo chiaro e preciso per raggiungere il loro pubblico dovrebbero affidarsi a un professionista della comunicazione medico-scientifica.

Dove trovare un medical writer?

Il profilo del medical writer trova posto in varie organizzazioni:

  • laboratori farmaceutici
  • agenzie di comunicazione che diffondono contenuti scientifici
  • istituzioni accademiche
  • CRO (Contract Research Organisation)
  • ONG
  • case editrici specializzate

Tuttavia, spesso i medical writer lavorano come freelance, offrendo i loro servizi a vari committenti, non ultimi, come si diceva, altri professionisti delle scienze della salute che vogliono diffondere le loro ricerche, servizi o prodotti.

Quali sono le associazioni di medical writer?

Il modo più rapido di entrare in contatto con il medical writing o di approfondirne la conoscenza è il ricorso ai siti delle associazioni di medical writer e di comunicatori o giornalisti scientifici.

Come s’è detto, in Italia a tutt’oggi non ne esistono, ma ci sono almeno 3 associazioni internazionali molto attive da cui si può partire:

  • la già citata EMWA (European Medical Writers Association)
  • la AMWA (American Medical Writers Association)
  • e la ISMPP (International Society for Medical Publication Professionals).

Queste associazioni, così come le altre citate più avanti, promuovono la professione, ne difendono gli interessi, danno accesso al portafoglio di servizi offerti dai rispettivi membri e offrono una vasta gamma di corsi di formazione per redattori medici, a volte legate a certificazioni riconosciute a livello internazionale.

EMWA

L’EMWA, European Medical Writers Association, è una rete di professionisti che rappresenta, sostiene e forma i comunicatori medici in Europa e non solo. È un’organizzazione senza scopo di lucro gestita per i suoi membri dai suoi stessi membri.

È stata fondata nel 1989 da alcuni professionisti della comunicazione biomedica provenienti dall’ambito accademico, industriale e giornalistico. Da allora si è sviluppata fino a contare più di 1.000 membri di 39 paesi diversi (compresi 12 paesi extraeuropei): accademici e professionisti che lavorano in-house o come freelance per aziende farmaceutiche e di comunicazione medica, istituti di ricerca e nel campo del giornalismo scientifico.

AMWA

Con oltre 4.000 membri, l’AMWA, American Medical Writers Association, dichiara di essere la principale organizzazione professionale di redattori medici. Offre numerose risorse di formazione e pubblica l’AMWA Journal, una rivista a diffusione nazionale, sottoposta a revisione tra pari, che mira a essere fonte autorevole e completa di informazioni su conoscenze, competenze e opportunità nel campo della comunicazione medica.

ISMPP

L’ISMPP, International Society for Medical Publication Professionals, è un’associazione professionale costituita nel 2005 e registrata come no-profit negli Stati Uniti.

Gli oltre 1800 membri dell’ISMPP rappresentano tutte le parti coinvolte nella pubblicazione della ricerca medica, comprese le aziende farmaceutiche, biotecnologiche e di dispositivi, le agenzie di pubblicazione e comunicazione medica, gli editori e i redattori di riviste mediche e i redattori medici professionisti.

L’ISMPP ha implementato un programma di certificazione che offre ai professionisti della pubblicazione medica l’opportunità di ottenere la credenziale Certified Medical Publication Professional™ (CMPP™), recentemente istituita. Più del 50% dei membri di ISMPP sono certificati ISMPP CMPP™.

ABSW

La ABSW, Association of British Science Writers è un’associazione britannica che riunisce professionisti dei mezzi di comunicazione che coprono abitualmente scienza, medicina, ambiente, matematica, ingegneria e tecnologia.

Fondata nel 1947, l’ABSW ha fornito ai giornalisti scientifici in tutte le fasi della carriera opportunità di networking, formazione e sviluppo professionale per quasi 75 anni, anche attraverso un programma di eventi e dei premi annuali che premiano l’eccellenza nella scrittura e il giornalismo scientifici.

AHCJ

L’AHCJ, Association of Health Care Journalists, è un’organizzazione indipendente e senza scopo di lucro con sede in Indiana, negli Stati Uniti. Ha lo scopo di far avanzare la comprensione pubblica delle questioni sanitarie, con la missione di migliorare la qualità, l’accuratezza e la visibilità delle relazioni, della scrittura e dell’editing nell’ambito delle scienze della salute. È stata fondata nel 1997 e conta oltre 1.500 membri.

AMWA – Australasian Medical Writers Association

L’Australasian Medical Writers Association (AMWA, stesso acronimo dell’associazione americana con cui non va confusa) è l’organismo di punta per la promozione dell’eccellenza nella comunicazione medica e delle scienze della salute in Australasia. Svolge questo compito attraverso programmi di formazione, networking e mentoring. Fondata nel 1982, sostiene una comunità crescente di comunicatori medici soprattutto dell’Australia e della Nuova Zelanda, attraendo anche molti medici, infermieri e altri professionisti della salute interessati a espandere la loro carriera nella scrittura e nell’editing, così come i giornalisti che desiderano specializzarsi in salute e medicina.

BELS

Il BELS, Board of Editors in the Life Sciences, è stato fondato nel 1991 nello stato del Maryland (Stati Uniti) per valutare la competenza dei redattori di manoscritti nelle scienze della vita e per assegnare credenziali simili a quelle ottenibili in altre professioni. Il BELS conta oltre mille redattori certificati in 22 paesi. Offre tre credenziali che certificano la professionalità del redattore.

CSE

Il CSE, Council of Science Editors, è un’organizzazione internazionale per i professionisti dell’editoria scientifica. Serve oltre 800 membri delle comunità scientifiche, dell’editoria scientifica e della scienza dell’informazione, promuovendo il networking, la formazione, la discussione e lo scambio, con l’obiettivo di essere una risorsa autorevole sulle questioni attuali ed emergenti nella comunicazione dell’informazione scientifica.

EASE

L’EASE, European Association of Science Editors, è una comunità internazionale di singoli e associazioni provenienti da diversi background, tradizioni linguistiche ed esperienze professionali nella comunicazione scientifica.

La missione di EASE è di migliorare lo standard globale e la qualità dell’editing scientifico promuovendo il valore degli editor scientifici e sostenendo lo sviluppo professionale, la ricerca e la collaborazione

ISWA

L’ISWA, International Science Writers Association è un’organizzazione di membri individuali costituita nel 1967 in risposta alla portata sempre più internazionale della divulgazione scientifica e delle comunicazioni tecniche. Dichiara di essere l’associazione di giornalisti scientifici più vecchia del mondo.

NASW

La NASW, National Association of Science Writers, con sede in California, è una comunità di giornalisti, autori, redattori, produttori, addetti all’informazione pubblica, studenti e persone che scrivono e producono materiale destinato a informare il pubblico su scienza, salute, ingegneria e tecnologia. Non è quindi incentrata soltanto sul medical writing, ma sulla redazione scientifica in generale.

Fondata nel 1934 e costituita formalmente nel 1955 con l’obiettivo di “promuovere la diffusione di informazioni accurate sulla scienza attraverso tutti i media normalmente dedicati all’informazione del pubblico”, la NASW difende gli interessi professionali dei redattori scientifici a livello nazionale e internazionale, svolge un ruolo attivo nel garantire che gli scrittori siano pagati per il loro lavoro e sostiene la protezione del copyright per gli autori.

SWCC

La SWCC, Science Writers & Communicators of Canada, è stata fondata nel 1970 come Canadian Science Writers’ Association da un piccolo gruppo di giornalisti scientifici e medici che hanno riconosciuto il loro ruolo nell’aiutare altri canadesi a capire meglio i rapidi cambiamenti che avvengono nel nostro mondo.

Nel 2017, l’associazione ha aggiornato il suo mandato per riflettere più adeguatamente la natura in espansione della comunicazione scientifica in Canada, e per diventare più inclusiva per coloro che contribuiscono al discorso scientifico pubblico attraverso diversi canali. Oggi è un’associazione nazionale che accoglie professionisti dei media, responsabili della comunicazione nelle istituzioni legate alla scienza e alla tecnologia, technical writer, educatori e chiunque sia coinvolto nella comunicazione della scienza e della tecnologia a un pubblico non specializzato.

WAME

Fondata nel 1995, la WAME, World Association of Medical Editors, è una associazione volontaria senza scopo di lucro di redattori di riviste mediche peer-reviewed di paesi di tutto il mondo. Conta 1.830 membri che rappresentano più di 1.000 riviste di 92 paesi. La WAME promuove la cooperazione internazionale e la formazione dei redattori di riviste mediche. L’adesione a WAME è gratuita e vi possono aderire tutti i redattori di riviste mediche con revisione tra pari.

Bibliografia consigliata

In italiano

  • Piero Angela, Raccontare la scienza, Pratiche editrice, Milano 1998
  • Piero Bianucci, Te lo dico con parole tue. La scienza di scrivere per farsi capire, Zanichelli, Bologna 2008
  • Silvia Bencivelli e Francesco Paolo de Ceglia, Comunicare la scienza, Carocci editore, Roma 2013
  • Giovanni Carrada, Comunicare la scienza. Kit di sopravvivenza per ricercatori, Sironi editore, Milano 2005
  • Daniele Gouthier, Scrivere di scienza. Esercizi e buone pratiche per divulgatori, giornalisti, insegnanti e ricercatori di oggi, Codice, 2019

In inglese

  • Brian G. Bass e Cynthia L. Kryder, The Accidental Medical Writer, Booklocker.com, Inc, 2008
  • Barbara Gastel e Robert A. Day, How to Write and Publish a Scientific Paper, 8ª ed., Greenwood, 2016
  • Helen Osborne, Health Literacy from A to Z: Practical Ways to Communicate Your Health Message, Jones and Bartlett Publishers, 2005
  • Silvia M. Rogers, Mastering Scientific and Medical Writing. A Self-Help Guide, Springer, 2007
  • Robert B. Taylor, Medical Writing. A Guide for Clinicians, Educators, and Researchers, 2ª ed., Springer, 2011
  • Linda Fossati Wood e MaryAnn Foote (a cura di), Targeted Regulatory Writing Techniques: Clinical Documents for Drugs and Biologics, Birkhauser, 2009
  • Mimi Zeiger, Essentials of Writing Biomedical Research Papers, 2ª ed., McGraw-Hill, 2000

Altri titoli consigliati si trovano in: Robert B. Taylor, What Every Medical Writer Needs to Know, Springer, 2015.

Come s’è visto da questa panoramica, non mancano le opportunità di approfondimento e networking nell’ambito del medical writing e della comunicazione scientifica in generale, sia per chi vuole entrare in questo settore come professionista, sia per chi ha bisogno di un redattore medico-scientifico per scrivere, correggere o migliorare i propri testi scientifici.

E se ti serve un medical writer, scrivici: nella nostra rete di contatti abbiamo vari professionisti del settore che ti possiamo raccomandare.

Traduttore tecnico, project manager, imprenditore. Laureato in Lingue e Master in Design e produzione multimedia. Ha fondato Qabiria nel 2008.
Nádia è responsabile farmaceutica per gli studi clinici all’ospedale di Badalona ed esperta di comunicazione scientifica.

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