Perché le bandiere non funzionano

Le migliori alternative per indicare le lingue di un sito web

Donna nascosta dietro bandiere e logo Qabiria

Quando si tratta di creare un sito web multilingue, una delle scelte più comuni per indicare la lingua disponibile è l’uso delle bandiere nazionali. A prima vista, sembrerebbe una soluzione intuitiva e visivamente attraente.

Tuttavia, l’uso delle bandiere per rappresentare le lingue è una pratica controversa che può comportare vari problemi.

Complessità politica e culturale

Le bandiere nazionali rappresentano paesi, non lingue.

Associare una lingua a un’unica bandiera comporta implicazioni politiche e culturali che rischiano di alienare o offendere alcuni utenti. Ad esempio, la lingua spagnola è parlata in molti paesi, fra cui Spagna, Messico, Argentina e tanti altri (per la precisione, ben 21 nazioni hanno lo spagnolo come lingua ufficiale). Usare la bandiera di uno di questi paesi per rappresentare lo spagnolo può sembrare esclusivo o non rappresentativo per gli utenti provenienti dagli altri paesi ispanofoni.

Similmente, ci sono regioni con tensioni politiche significative dove l’uso di una bandiera specifica potrebbe essere problematico.

Prendiamo il caso del cinese. Usare la bandiera della Cina per rappresentare la lingua cinese potrebbe risultare controverso per i parlanti di Taiwan, che usano anche il cinese, ma hanno una bandiera diversa. La sensibilità politica può influenzare negativamente l’esperienza utente, generando risentimento e incomprensioni.

Anche il caso del Québec è significativo.

I siti web con un pubblico internazionale che offrono una sola versione in francese, non specificamente localizzata per la Francia o il Québec, di solito mostrano la bandiera francese: gli abitanti del Québec riconoscono la bandiera della Francia e sanno che rappresenta la lingua francese.

Altri siti web, che hanno localizzazioni separate per la Francia e il Québec, ma che hanno comunque una portata internazionale, mostrano di solito la bandiera del Canada, accompagnata dal nome della lingua, cioè “Canada-English” e “Canada-Français”.

All’interno del Canada, la questione può suscitare controversie. Contrapporre le bandiere del Québec e del Canada può essere percepito come un pronunciamento politico a favore dell’indipendenza del Québec. Alcune aziende basate in Québec ne sono consapevoli e usano le due bandiere anche con questo fine politico.

La questione si complica ulteriormente se si considera che in Canada esistono altre comunità di lingua francese: gli Acadiani, i Franco-Ontariani e i Fransaskois, solo per citarne alcune. Ciascun gruppo è orgoglioso della propria identità e possiede una propria bandiera. Non esiste una bandiera che rappresenti collettivamente i francofoni canadesi. Ne consegue che non tutte le comunità apprezzano il fatto che la lingua francese in Canada venga rappresentata solo dalla bandiera del Québec. Non a caso, lo stesso sito istituzionale del Québec preferisce indicare il selettore delle lingue con i nomi delle due lingue, “English” e “Français”.

Screenshot del sito istituzionale del Governo del Québec

Usabilità e confusione

L’uso delle bandiere può essere controproducente anche dal punto di vista dell’usabilità, cioè della misura della facilità e dell’efficienza con cui un utente può interagire con il sito per raggiungere i suoi obiettivi con soddisfazione e senza difficoltà.

Gli utenti devono riconoscere immediatamente che la bandiera rappresenta una lingua specifica. È vero che un parlante nativo di solito conosce la bandiera del proprio paese, ma ci sono situazioni che possono creare confusione.

Ad esempio, in assenza della traduzione di un sito in italiano, un utente italiano potrebbe voler navigare il sito in francese anziché nella lingua originale del sito, l’inglese. Se non ha familiarità con le bandiere, potrebbe non riconoscere quella francese o di un altro paese francofono presente nel menu, e quindi non capire che cliccando su di essa accederà ai contenuti in francese.

Inoltre, alcune bandiere si assomigliano tra loro, soprattutto quando sono di ridotte dimensioni o semplificate per esigenze di spazio o di design, causando ulteriore confusione.

Esempio d’uso della bandiera svizzera non standard per un sito in tedesco

Bandiere come quelle di Norvegia e Islanda, o di Australia e Nuova Zelanda, o di Irlanda e Italia hanno colori e disegni molto simili e possono essere difficili da distinguere rapidamente, soprattutto se la fruizione del sito avviene su un dispositivo mobile, su uno schermo ridotto o in cattive condizioni di luce. Questo può portare a un’esperienza utente frustrante, dove le persone scelgono accidentalmente la lingua sbagliata.

Icone rappresentanti le bandiere della Norvegia e dell’Islanda

Inclusività e accessibilità

L’accessibilità è un altro importante aspetto da considerare.

Gli utenti con disabilità visive possono avere difficoltà a identificare le bandiere. I lettori di schermo, usati da persone non vedenti o ipovedenti, non sempre interpretano le immagini delle bandiere in modo efficace, soprattutto se le immagini non sono corredate da descrizioni testuali adeguate. Utilizzare testo semplice per indicare le lingue disponibili è molto più accessibile e inclusivo.

Varietà linguistiche e regionali

Le bandiere non riescono a rappresentare adeguatamente la varietà delle lingue e dei dialetti. Ad esempio, l’inglese è parlato in numerosi paesi con significative variazioni, come il Regno Unito, gli Stati Uniti, l’Australia e il Canada. Usare una sola bandiera per rappresentare l’inglese può essere fuorviante e non riflettere la diversità linguistica all’interno di questa lingua.

Oltretutto, paesi diversi hanno caratteristiche culturali diverse. I contenuti destinati a diversi paesi dovrebbero essere adattati per tenere conto delle specificità culturali di ciascun pubblico. Ad esempio, una campagna di marketing efficace negli Stati Uniti potrebbe non avere lo stesso impatto in Australia a causa delle differenze nei valori, nei comportamenti di consumo e nelle festività.

Senza contare il caso dei paesi in cui coesistono diverse lingue, come la Svizzera, la Spagna o il Canada.

Se un utente fa clic sulla bandiera svizzera in un menu delle lingue, sa a priori in quale delle quattro lingue ufficiali (tedesco, francese, italiano e romancio) verrà visualizzato il sito?

In Spagna la complessità linguistica è particolarmente evidente. Oltre allo spagnolo (castigliano), in altre regioni si parlano altre lingue ufficiali come il catalano, il galiziano e il basco. Usare solo la bandiera spagnola per rappresentare tutte queste lingue può essere fuorviante e non rispettare l’identità culturale e linguistica delle diverse comunità.

Soluzioni alternative

Fortunatamente, ci sono alternative migliori all’uso delle bandiere per indicare le lingue di un sito web. Ecco alcune opzioni più efficaci per configurare il selettore delle lingue o il menu delle lingue, il cosiddetto language switcher.

Menu delle lingue testuale

Come abbiamo già visto, l’opzione più chiara e diretta è usare il nome completo della lingua scritto nella lingua stessa. Ad esempio: “English”, “Español”, “Français”, etc. in un menu ubicato in un punto più o meno prominente della pagina a seconda dell’importanza che ha la scelta della lingua per l’attività. Nel caso di siti del settore turistico di solito il selettore della lingua è nel menu principale o comunque ben in vista. Invece, se un’attività è un servizio disponibile per un solo mercato e si offre la lingua come semplice “comodità” in più per gli utenti stranieri, il selettore sarà posto in un punto meno rilevante della pagina.

Esempio di menu delle lingue testuale sul sito di Disney Spagna

Un menu delle lingue testuale elimina qualsiasi ambiguità e facilita la comprensione per tutti gli utenti. Cliccando sulla lingua l’utente accede al sito in quella lingua.

Se il numero di lingue è ridotto (due lingue), la scelta avviene cliccando il selettore e scegliendo l'altra lingua.

A volte il menu può trovarsi nel piè di pagina, come nel caso di Microsoft...

Esempio di menu delle lingue testuale nel footer

...o come nel caso della BBC. La televisione pubblica britannica preferisce un testo esplicativo come link da cui si apre il pop-up delle lingue, “BBC in other languages”:

Menu delle lingue testuale nel footer del sito della BBC

Menu delle lingue testuale in un menu a discesa

Un altro modo di risparmiare spazio è inserire i nomi delle lingue in un menu a discesa.

Questo menu a discesa (anche detto “a tendina”) può essere celato dietro il nome della lingua attiva, oppure dietro l’icona di un globo (come abbiamo scelto sul sito di Qabiria) o un altro simbolo che identifica le lingue.

Esempio di menu a tendina celato dietro l’icona di un globo

Menu delle lingue testuale accompagnato dal nome della regione geografica

Se le lingue sono numerose, quando si fa clic su una lingua si viene reindirizzati a una pagina o a un pop-up con l’elenco completo delle lingue e dei paesi, come avviene ad esempio sul sito di Microsoft (pagina) o su quello di Adobe (pop-up).

Esempio di menu delle regioni geografiche come pagina a parte - Microsoft

Esempio di menu delle regioni geografiche come pop-up - Adobe

Menu delle lingue con codici ISO in un menu a discesa

In alcuni casi si possono indicare le lingue facendo riferimento al loro codice standardizzato (ISO), con o senza il nome completo, o usando altre abbreviazioni, purché siano facilmente comprensibili dagli utenti.

Amazon Spagna usa questa opzione: la bandiera unita al codice ISO, che poi si esplicita nel nome completo della lingua quando si fa clic. Menu delle lingue di Amazon Spagna con codice ISO

Rilevamento automatico della lingua

Va sottolineata anche l’importanza del rilevamento automatico della lingua: è una funzionalità che seleziona la lingua in base alla posizione dell’utente o alle impostazioni del browser.

Quando un utente accede a un sito, il sistema rileva la lingua presumibilmente preferita e visualizza i contenuti di conseguenza.

Questo approccio è rapido e non richiede alcuna azione da parte dell’utente, rendendo l’esperienza di navigazione fluida e immediata. È particolarmente utile per i nuovi visitatori che potrebbero non sapere come cambiare manualmente la lingua del sito, soprattutto se quest’ultima è inserita nel piè di pagina del sito o dietro qualche icona di non immediata comprensione.

Tuttavia, il rilevamento automatico non è infallibile. Se l’utente si trova in viaggio o utilizza una VPN, il sistema potrebbe selezionare una lingua non desiderata. Ad esempio, un utente italiano in viaggio in Francia potrebbe vedere il sito in francese, anche se preferisce l’italiano.

Per evitare disagi, è consigliabile abbinare sempre il rilevamento automatico a un selettore manuale della lingua. Questo consente agli utenti di cambiare facilmente la lingua se quella predefinita non è corretta.

Bisogna anche prestare attenzione a configurare il rilevamento automatico in modo che sia secondario alla scelta manuale. In alcuni casi, molto fastidiosi, dopo aver cambiato la lingua a mano il sito la cambia nuovamente, ad esempio quando si carica una nuova pagina.

Conclusione

In definitiva, l’uso delle bandiere come indicatore della lingua di un sito web non è una buona pratica per vari motivi. Le implicazioni politiche e culturali, la confusione creata a livello di usabilità e le questioni di accessibilità rendono questa scelta problematica.

Optare per soluzioni alternative come l’uso di testo semplice, menu a tendina e icone universali può migliorare significativamente l’esperienza utente, rendendo il sito più inclusivo e accessibile per tutti. Quando si tratta di rappresentare le lingue su un sito web, la chiarezza e l’inclusività devono sempre essere la priorità.

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Traduttore tecnico, project manager, imprenditore. Laureato in Lingue e Master in Design e produzione multimedia. Ha fondato Qabiria nel 2008.

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